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Il Santuario del Santissimo Ecce Homo a Mesoraca

by Maria Rita

A poca distanza dal Santuario della Sacra Spina di Petilia Policastro si trova nel territorio di Mesoraca il Santuario del Santissimo Ecce Homo.

Santuario Ecce Homo Mesoraca

Storia del Santuario dell’Ecce Homo

La prima chiesa costruita risale al quarto secolo per opera dei monaci Basiliani che, provenienti dall’Oriente, la dedicarono a Santa Maria della Misericordia. Era chiamata anche Santa Maria delle Pigne per la presenza di pini in questo territorio.

Nel 1419 giungono i frati francescani su Monte Giove, luogo in cui si trova il Santuario e in cui furono ritrovati i ruderi di edifici sacri. Il Beato Tommaso Bellacci da Firenze volle la costruzione della chiesa.

Nel 1429 la chiesa e il convento assunsero il nome di Santa Maria delle Grazie con l’arrivo dei frati francescani.

Nel 1580 il cenobio divenne sede di noviziato con una scuola di filosofia e teologia. Due illustri novizi vissero in questo convento: Sant’Umile da Bisignano e Fra Umile Pintorno da Petralia.

La chiesa venne consacrata dall’Arcivescovo di Santa Severina il 19 settembre 1689.

Il convento si ingrandì con la costruzione della Cappella del Santissimo Ecce Homo,

Santuario Ecce Homo Mesoraca Chiostro

Il Santuario dell’Ecce Homo

Il Santuario dell’Ecce Homo con il Santuario della Sacra Spina di Petilia Policastro e il Convento dei Frati Minori di Cutro, al cui interno è custodito il Santissimo Crocifisso, sono accomunati dall’essere tre conventi francescani dedicati alla Passione di Cristo.

Il Santuario del Santissimo Ecce Homo, oltre che per la sua immensa spiritualità, è uno scrigno d’arte dove la Chiesa, la Cappella dell’Ecce Homo, la Sagrestia e il Coro hanno un valore artistico pregevole.

Santuario Ecce Homo Mesoraca Chiesa

All’interno della chiesa si possono ammirare:

  • due confessionali del XVIII secolo intagliati in legno
  • le quattordici stazioni della Via Crucis su tela attribuite a Cristoforo Santanna e a Guido Faita
  • la tela raffiugurante San Pasquale Bayon, il santo dell’Eucarestia, con San Pietro d’Alcantara, uno dei più grandi devoti della croce.
  • la tela di Sant’Antonio in un’amabile figura giovanile con Gesù Bambino tra le braccia e circondato da Angeli
  • la tela di Maria S.S. Assunta in cielo in mezzo ad uno stuolo di spiriti angelici
  • l’immagine di San Francesco d’Assisi rappresentato in estasi fra due Angeli che lo sostengono mentre un terzo suona melodie celesti su una cetra
  • l’icona di Santa Chiara di Assisi immersa nella gloria
  • sulla volta i sei affreschi realizzati da Domenico Leto (l’incoronazione della Vergine Maria,  Santa Chiara che con il S.S. Sacramento mette in fuga i Saraceni, L’Immacolata con San Bonaventura e San Giovanni da Capestrano, Sant’Agnese d’Assisi e Sant’Antonio da Padova)

La Statua della Madonna delle Grazie a cui è dedicata la Chiesa è un’opera realizzata da Antonello Gagini nel 1504 con il marmo di Carrara.

Sopra la nicchia che custodisce la Statua della Madonna delle Grazie si possono leggere le parole di San Bernardo: “AUDISTIS? HAEC VIRGINIS IMAGO VOCES PROTULIT” ovvero “Avete udito? Questa immagine della Vergine ha parlato”. Questa frase ricorda l’avvenimento in cui la Statua parlò al Beato Umile da Bisignano.

Santuario Ecce Homo Mesoraca Madonna delle Grazie Gagini
Madonna delle Grazie di Antonello Gagini

La Cappella dell’Ecce Homo

Prima della costruzione della cappella, la Statua dell’Ecce Homo si trovava all’interno di una nicchia in cui ora c’è la tela della Madonna Immacolata.

Il 21 marzo 1744 un forte terremoto colpì Mesoraca e il Marchesato di Crotone distruggendo oltre 300 case e senza causare decessi.

L’unico edificio a non essere distrutto fu il Convento dell’Ecce Homo e Feliciana Altemps de Silva, all’epoca Duchessa di Mesoraca, come ex-voto fece abbellire la chiesa e realizzare la Cappella per la statua dell’Ecce Homo.

Nella Cappella sono raffigurate le scene della Passione di Cristo, partendo dall’agonia nel giardino dei Getsemani, l’arresto, la condanna di Pilato, la Flagellazione e l’incoronazione di spine.

In alto una scritta in latino dice: Coronato di Spine, ricoperto di porpora, a un popolo in rivolta increpante Pilato mostra l’Ecce Homo.

Cappella Ecce Homo Mesoraca

L’Ecce Homo di Fra Umile da Petralia

Nel 1630 arriva al Convento Fra Umile da Petralia e scolpisce l’Ecce Homo.

Fra Umile da Petralia scolpiva rispettando il digiuno e soltanto nel periodo della quaresima. La statua doveva rimanere per i frati del convento che contemplavano la Passione.

L’Ecce Homo è stato scolpito su un legno di tiglio abbattuto da un tuono nel vicino bosco ed è a grandezza naturale. Con attenzione si possono notare dei particolari che sono riprese in molte sculture di Fra Umile da Petralia:

  • l’occhio destro è trapassato da una spina
  • l’ematoma sul petto
  • una vertebra schiacciata
  • le mani rigonfie
Ecce Homo Fra Umile Petralia Mesoraca

Il Coro

All’interno del Coro si possono ammirare gli stalli e al centro il grande leggio realizzati dai francescani Fra Gennaro da Bonifati e Fra Giuseppe da Grimaldi tra il 1763 e il 1767.

Sulle pareti sette dipinti realizzati da Capocchiani raffigurano i principali misteri della Madonna: l’Immacolata Concezione, la nascita, la presentazione di Maria al Tempio, l’Annunciazione, la visita a Santa Elisabetta, la presentazione di Gesù Bambino al Tempio e l’Assunzione al cielo.

Santuario Ecce Homo Mesoraca Coro

La Cappella di Sant’Umile da Bisignano

La Cappella di Sant’Umile da Bisignano è stata realizzata nel 1986 e ingloba la piccola stanza utilizzata durante il noviziato. Si possono ammirare il Crocifisso del XVIII secolo e il dipinto che lo raffigura mentre colloquia con la Vergine realizzato Tronchet nel 1887.

Santuario Ecce Homo Mesoraca Cappella Sant'Umile da Bisignano
Cappella di Sant’Umile da Bisignano

Il bosco e la cappella

Alle spalle del Santuario è possibile fare una passeggiata nel bosco per raggiungere una piccola Cappella chiamata la Benedetta. Al suo fianco è stata installata una statua bronzea che rappresenta San Francesco D’Assisi nel momento in cui riceve le stimmate.

Santuario Ecce Homo Cappella San Francesco d'Assisi

Le feste dedicate al Santissimo Ecce Homo

Durante l’anno vengono celebrate quattro feste:

  • l’8 marzo ricorda la protezione dal terremoto del 1832
  • il 21 marzo ricorda la protezione dal terremoto del 1783
  • la quarta domenica di maggio è la festa grande
  • il 25 luglio con precedente novenario.
  • il 3 ottobre ricorda il Transito di San Francesco

Ogni sette anni la statua del SS Ecce Homo viene portata in processione a Mesoraca, dove rimane per circa 8 giorni.

Come arrivare al Santuario del Santissimo Ecce Homo a Mesoraca

Il Santuario del Santissimo Ecce Homo si raggiunge facilmente dalla costa jonica. Di seguito trovate la mappa.

Per maggiori informazioni sugli orari delle messe, sull’ospitalità e contatti potete consultare il sito ufficiale del Santuario


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