Durante il Festival Internazionale del Folklore Valle di Comino, sapevo già che durante la sfilata non avrei avuto modo di perdermi tra le sue vie, così qualche giorno prima due splendidi ragazzi del gruppo locale, Erika e Matteo, mi hanno accompagnata nella parte alta della città per visitare Atina, una città dall’animo gentile nel cuore della Ciociaria e dal 2018 tra i borghi più belli d’Italia.
Cosa trovate in questo post
Atina: la città di Saturno e la “potens” di Virgilio
Il borgo di Atina è uno dei più antichi della Valle di Comino, sorto prima della nascita di Roma. Insieme ad Alatri, Anagni, Arpino e Aquino è una delle Città Saturnie. Secondo la leggenda infatti, il Dio Saturno, esiliato dal figlio Giove, si rifugiò nell’attuale Lazio. Grazie alla benevolezza di Giano fu reso partecipe nella vita quotidiana, contribuì all’insegnamento della coltivazione, e fondò varie città dando vita all’aurea aetas, l’età dell’oro.
Atina è conosciuta anche come “potens“, definita così da Virgilio nell’Eneide includendola tra le cinque città laziali alleate nella guerra tra Turno ed Enea nella fornitura delle armi.
Cinque grosse città con mille incudi
a fabbricare, a risarcir si dànno
d’ogni sorte armi: la possente Atina,
Ardea l’antica, Tivoli il superbo,
e Crustumerio, e la torrita Antenna.
Qui si vede cavar elmi e celate;
là torcere e covrir targhe e pavesi:
per tutto riforbire, aüzzar ferri,
annestar maglie, rinterzar corazze,
e per fregiar piú nobili armature,
tirar lame d’acciar, fila d’argento.
Virgilio
Anche Cicerone la ricorda così: “Atina madre di molti uomini illustri, tanto che nessuna città d’Italia può dirsi più ricca”.
Visitare Atina
Piazza Garibaldi: Porta dell’Assunta, il Fontanone e la cisterna romana
Prima di partire avevo già effettuato qualche ricerca su cosa vedere ad Atina e a primo impatto mi aveva colpito Piazza Garibaldi con la Porta dell’Assunta, da cui si accede al centro storico, e il Fontanone. Il nostro punto di partenza per visitare Atina è proprio da questa Piazza. Il Fontanone che oggi ammiriamo è una riproduzione fedele della fontana originale, rimossa negli anni ’60 a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Antistante alla Piazza da pochi anni è possibile anche vedere i resti di una cisterna che nei secoli è rimasta intatta.
Il museo archeologico di Atina e della Valle di Comino
Il museo con le sue cinque sale espositive ci riporta indietro nel tempo, un viaggio a ritroso nella quotidianità della popolazione sannita, tra diorami, plastici e reperti che vanno dal VI al III secolo d.C e provenienti dalla Valle di Comino.
Dal leone funerario di epoca romana, agli elementi di uso quotidiano, dalle armi in ferro e bronzo agli ex voto in metallo e ceramica, dall’equipaggiamento dei soldati sanniti alle epigrafi romane, e ancora, due tipi di sepoltura “a fossa” e “a cappuccina, sono solo un esempio di quello che puoi trovare all’interno di questo museo.
Il palazzo ducale
Il Palazzo Ducale, conosciuto anche come Palazzo Cantelmo, fu costruito dopo il terremoto del 1349. Si trova in Piazza Saturno e oggi è sede del Comune.
All’interno della Sala di rappresentanza si può ammirare un mosaico a tessere bianche e nere, venuto alla luce nel 1946, che rappresenta un guerriero sannita raffigurato in quattro posizioni d’assalto.
Accanto a questa sala inoltre è possibile visitare la Cappella privata di Sant’Onofrio in cui è presente un affresco databile al periodo successivo al terremoto del 1349. Nell’abside è raffigurato il Cristo Pantocratore sorretto da quattro angeli. Nella parte bassa invece, San Michele Arcangelo, San Giovanni evangelista e Sant’Onofrio, rappresentato con la barba lunga fino alle caviglie e gli artigli.
La Concattedrale Santa Maria Assunta
La Concattedrale si trova in Piazza Veroli e sorge sui resti del tempio di Saturno. Fu ricostruita nel 1405 a seguito del terremoto del 1349, e nel corso dei secoli venne più volte ampliata. Dal 1722 è dedicata a Santa Maria Assunta. La facciata in stile barocco è stata restaurata nel 1725. In alto si può notare la statua di San Giovanni Battista.
All’interno la chiesa si presenta a tre navate. Tra le opere di grande prestigio del ‘700 si possono ammirare il Cenacolo, l’Assunzione di Maria in cielo dietro l’altare, e le opere di scuola napoletana: la Consacrazione, il Martirio di San Marco nella Cappella del SS. Sacramento e la Gloria di San Marco. Gli affreschi sono stati realizzati da Teodoro Mancini.
San Marco Galileo, o San Marco di Atina, fu il primo vescovo e patrono della città. Secondo la tradizione, San Marco fu uno dei discepoli diretti di San Pietro e contribuì all’evangelizzazione nella Ciociaria, subendo poi il martirio ad Atina sotto l’impero di Domiziano.
Ad Atina, come nelle altre Città Saturnie, si possono ancora oggi vedere i resti della cinta muraria in opera poligonale. Passeggia per via Planca, una delle vie più antiche di Atina, visita il Museo delle arti e delle tradizioni popolari per conoscere la cultura, i costumi e il folklore della Valle di Comino.
Non andar via da Atina senza aver assaggiato un buon piatto di pasta e fagioli (il fagiolo cannellino è D.O.P.) accompagnato dal Cabernet Atina D.O.C..
In meno di mezz’ora puoi raggiungere e visitare anche l’Abbazia di Montecassino e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Quando visitare Atina? Personalmente ti consiglio la prima settimana di agosto, in occasione del Festival Internazionale del Folklore Valle di Comino. Quest’anno, tra danze e musiche tradizionali con i gruppi provenienti da ogni parte del mondo, si celebrerà la 40esima edizione.
Post aggiornato al 26 Marzo 2020 da Maria Rita
2 commenti
Mai mai mai sentita nominare questa località…che invece deve proprio essere un gioiellino!
Se ti trovi in Ciociaria, Atina merita una visita, riesci a girarla in paio d’ore.