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Turista in Calabria: intrusi e disservizi nel libro nero di una destination blogger

by Maria Rita

Cosa vuol dire essere una turista in Calabria? Ho deciso di raccontarti tutto ciò che cerco di nascondere per mostrarti “una terra ai miei occhi perfetta”.

Da quando ho aperto il blog colgo sempre l’occasione per gironzolare nella mia regione ricca di patrimoni naturali, archeologici e culturali. Da un anno a questa parte ho diviso le uscite personali dalle “uscite di blog“, anzi posso dire serenamente che le nostre uscite sono diventati dei tour de force cercando di vedere più cose possibili in minor tempo e in due anni ho accumulato oltre 15 mila foto.

Mi piace viaggiare in Calabria per conoscerla in prima persona e poi raccontarla attraverso il blog con post e foto. Il mio vuole essere un invito a prenotare la prossima vacanza, anche solo per un week end e farvene innamorare. Prima di uscire di casa prendo la lista per preparare la borsa del blog: caricabatterie, macchine fotografiche, cellulare, diario di viaggio, bigliettini da visita. Divento una maniaca del controllo e mi auguro di arrivare a casa con foto possibilmente perfette, cartoline da poter pubblicare sui social per attirare l’attenzione alle mie gallery e provare a uscire dall’oblìo.

Mi è capitato di tornare a casa delusa per alcune situazioni che in genere non sopporto e probabilmente altre persone neanche ci fanno caso o se ne fregano. Torno a casa doppiamente delusa dal fatto che queste situazioni mi siano capitate visitando alcuni dei borghi più conosciuti e famosi che rientrano nella lista dei Borghi più belli d’Italia.

E allora provo a mettermi dalla parte dei turisti, di chi programma di visitare un luogo, di chi fa centinaia di km per raggiungerli, e provo ad alzare la voce. I turisti vanno via, non li vedi più e le loro parole sono parole al vento, le mie lamentele vogliono essere una lancia mirata e costruttiva o almeno lo spero.

Di solito torno nei posti che mi piacciono e dove lascio il cuore, detesto doverci tornare perchè non ho una foto decente da pubblicare o perchè ho trovato chiese e musei chiusi. Da questa lezione prima di partire da casa ho imparato a fare un colpo di telefono per chiedere orari di apertura o a cercarli su internet e i miei post sono programmati e rinviati aspettando di dover tornare per rifarle sperando che non ritorni a casa con le stesse foto.  Di seguito troverai foto che non potrei mai pubblicare in un post di promozione del territorio.

Turista in Calabria: una cartolina imperfetta da… con l’intruso

Dopo aver scritto della Vallata dello Stilaro i promotori di Veni Vidi Stilo mi hanno chiesto se io in quei posti ci sono stata. La mia risposta è stata che io non scrivo di posti che non ho visitato, non sarei coerente con me stessa e con i miei lettori. Il 95% delle foto presenti nei miei post sono mie, il 5% dei miei amici. E non mi sono limitata al dire, si ci sono stata, ma ho cominciato a dire tutto quello che non mi è piaciuto.

Se alla Cattolica di Stilo l’unico limite che hai è quello di aspettare con pazienza che le persone si allontanino dalla Chiesa Bizantina, al Duomo mi sono dovuta limitare a fotografare il portone d’ingresso a causa delle macchine parcheggiate davanti.

Turista in Calabria

Stilo – Cosa DEVO e cosa volevo pubblicare

La Cattedrale di Gerace, uno dei simboli rappresentativi della Calabria, è bellissima e l’ho detto anche ai promotori di Visit Gerace. Mi dispiace non poter pubblicare una foto della Cattedrale per intero a causa dell’intrusa. Non mi sarei lamentata se fosse stata un pò più in là sulla sinistra, l’avrei potuta ritagliare, ma al centro?

Turista in Calabria

Gerace – Cosa DEVO e cosa volevo pubblicare

Turista in Calabria: uffici e siti turistici chiusi

L’anno scorso Fiumefreddo Bruzio è arrivata sesta nel concorso Borgo dei Borghi 2017. Dopo aver trascorso la mattina al Santuario di San Francesco di Paola decidiamo di passare a visitare il “borgo calabrese dell’anno”. Ci sono rimasta male nel trovare l’ufficio informazioni turistiche chiuso l’ultima domenica di luglio intorno alle 17, soprattutto mettendomi nei panni di qualche turista che dopo aver trascorso la mattina al mare avrebbe voluto conoscere il borgo nel pomeriggio. Abbiamo visitato l’esterno del Castello della Valle e mangiato una granita nella piazza della surfista, senza poter ammirare le altre opere di Salvatore Fiume e prima di poter scrivere un post promozionale sul borgo dovrò ritornarci.

Così mi è capitato anche a Civita volendo visitare il Museo Etnico Arbëresh e al Santuario della Madonna di Costantinopoli di Papasidero, dopo aver telefonato agli enti e alle persone di riferimento. Su consiglio delle guide presenti nella Grotta del Romito, ho telefonato per avvisare che da lì a poco saremmo arrivati e se ci fosse la possibilità di vedere l’interno del Santuario, che è aperto soltanto durante le liturgie o la mattina con i ragazzi del servizio civile. E i turisti che arrivano nel pomeriggio da Scalea, Mormanno o come noi dopo aver visitato la Grotta del Romito? Io mi farò bastare le foto dell’esterno perchè non vorrei rifare altri 200 km.

Abbiamo una terra bellissima e ospitale, il problema è che ancora diamo voce e alimentiamo i disservizi e non siamo abituati ad essere visti come centri turistici che attirano l’attenzione di chi guarda anche una sola foto sui social.


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Post aggiornato al 8 Giugno 2020 da Maria Rita

7 commenti

Roberta 15 Luglio 2018 - 21:35

Hai perfettamente ragione. Ho vissuto a Serra San Bruno per 20 anni, ci torno ogni anno soprattutto ogni estate e ancora non ho visto ne i megaliti di Nardodipace ne le Cascate di Bivongi. Perché? Perché vorrei andarci con un tour, con una guida o qualcuno che sappia dove va e che mi dica anche qualcosa. Ma non c’è niente! Le stesse cose, anzi mooolto meno, in regioni come Trentino o Emilia Romagna sarebbero valorizzati molto di più.

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luigina 16 Luglio 2018 - 14:00

Ciao Maria Rita,
purtroppo è una cosa che accade spesso.
Come dici anche tu l’unica soluzione è quella di contattare prima gli enti.
Per Fiumefreddo se hai voglia di vedere tutto contatta Alessandra Porto, lei è la persona di riferimento.

Ciao
Luigina

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Jamaluca 16 Luglio 2018 - 14:26

Grazie per la segnalazione, ne farò tesoro.

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Katja 16 Luglio 2018 - 14:22

Mi spiace davvero di questa situazione: la Calabria ha davvero tanto da offrire tra mare, montagna e città d’arte! Penso soprattutto ai turisti stranieri che non sanno l’italiano: tu sei del posto e hai avuto la possibilità di parlare con le persone e di chiamare gli uffici competenti. Uno straniero non saprebbe neanche da dove iniziare!

Un problema simile io l’ho avuto nei miei due viaggi nelle Marche: musei che volevo visitare ma con orari strani che mettono alla prova il turista e trovandomi nell’ora di pranzo con tutto chiuso! Quindi credo sia un problema dei piccoli centri!

Da turista che abita dall’altra parte dell’Italia un problema è anche quello legato dai trasporti: un problema a raggiungere la Calabria e l’altro muoversi sul territorio una volta sul posto. I miei viaggi sono soprattutto legati ai mezzi pubblici e tra i punti a favore di una località è proprio la facilità di raggiungere il posto che voglio vedere con i mezzi e poi muovermi senza problemi con essi. Tu non sai quanti miei amici vorrebbero venire in Calabria in ferie perché innamorati di questi luoghi ma optano per Sicilia / Grecia / Spagna perché più facilmente raggiungibili!

Spero che le cose migliorino perché un viaggio in Calabria ne vale proprio la pena! 🙂

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Jamaluca 16 Luglio 2018 - 14:30

Sai che il nostro viaggio di nozze è stato organizzato con i mezzi pubblici? Da Venezia a Cortina e da Cortina un pulman diretto per Bologna, senza dover fare cambi.

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angelo 19 Luglio 2018 - 14:46

A Papasidero oltre al Santuario della Madonna di Costantinopoli ti suggerisco anche la Cappella di S. Sofia, nel centro storico, dove sono conservati alcuni affreschi interessanti del 1500. Esiste un ufficio di informazioni turistiche al quale rivolgersi per una breve visita guidata gratuita delle due chiese e del piccolo borgo. Da non trascurare poi le bellezze naturalistiche della zona così come le varie attività che ormai hanno preso piede, come il rafting sul fiume Lao, il canyoning o il torrentismo lungo il fiume Argentino, un vero e proprio angolo di wilderness. Buon cammino

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Jamaluca 19 Luglio 2018 - 15:35

Grazie mille

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