Nel Marchesato di Crotone a 5 km da Cerenzia, su una collina, sorgono i resti di Akerentia. E’ stata una bellissima e interessante scoperta sotto il sole cocente delle 11 in un giorno di metà luglio. Una meta romantica per festeggiare l’anniversario di matrimonio: solamente noi, tra i ruderi, le cicale e gli archeologi.
Cerenzia Vecchia: da città vivace a borgo fantasma
La storia di Akerentia, chiamata anche Acerenthia, Acheruntia, Acheronthia, Cerenzia Vecchia, è legata agli eventi geologici della sua conformazione.
La città di Akerentia dal 1090 al 1437, oltre ad essere un centro bizantino importante, fu sede vescovile per secoli con le sue sette chiese.
Gli abitanti di Akerentia vissero per lungo tempo nella prosperità grazie alla posizione geografica e all’economia locale nonostante la mancanza di acqua potabile e legname.
Akerentia era un luogo vivace, una “città rumorosa” che spinse Gioacchino da Fiore a cercare altrove un posto più tranquillo per la sua Abbazia, oggi a San Giovanni in Fiore.
Akerentia si trovò in mezzo ad un vortice negativo che la fece passare dallo splendore alla decadenza. Nel 1528 fu colpita da un’epidemia di peste che ne causò il calo della popolazione, il dissesto economico e la privazione della dignità vescovile. Nel centro del paese era presente una dolina, un inghiottitoio in cui affluivano le acque piovane e le scorie che comportavano febbri putride. La sua rovina definitiva fu causata dal terremoto del 5 febbraio 1783.
[blockquote author=”Salvatore Lista”]Supa n’arrima timpa cunturnata
e spine e petruni e de scannella
Io cchiù ti guardu e cchiù mi pari bella
Povera Cerenzia abbandunata.
Abbandunata de l’omini e d’i santi
Abbandunata e principi e briganti
Uddragu, puru u ddragu è sutterratu
E puru u Viscuvadu dderrupatu[/blockquote]
Le famiglie iniziano a costruire nuove case e a spostarsi nella località Paparotto, oggi la nuova Cerenzia, e nel 1860 la città viene completamente abbandonata. La chiesa di San Teodoro è stata costruita con i materiali provenienti dalle case distrutte della città vecchia. Gli abitanti di Cerenzia continuano ad essere affezionati alla loro terra natìa e ogni anno la visitano con la processione dell’Ecce Homo.
Il parco archeologico di Akerentia
Dopo l’abbandono, Akerentia è sotto i riflettori dell’archeologia: Paolo Orsi, direttore della Sovraintendenza archeologica della Calabria la visita nel 1911 e nel 1987 iniziano le prime ricerche. Nel 2000 il borgo fantasma diventa parco archeologico.
Oggi si possono ammirare nella sua natura incontaminata i resti della Cattedrale, del Vescovato, del Palazzo del Principe e della Chiesa di San Teodoro.
Su San Teodoro ancora oggi vengono narrate delle leggende nelle quali si racconta che il Santo abbia salvato il paese uccidendo un drago che si trovava in una grotta ad Akerentia. La festa legata al Santo si tiene ogni anno il 9 novembre.
Non molto distante da Cerenzia per gli appassionati di borghi abbandonati consiglio di visitare anche Carello, il borgo fantasma di San Giovanni in Fiore.
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Post aggiornato al 8 Giugno 2020 da Maria Rita
9 commenti
che bello =)
Uuuuuh Akerentia!! Io sono di Crotone, so bene di cosa parli 🙂 Sono persino archeologa, quindi è l’articolo perfetto per me! Mi piace moltissimo il sito archeologico come pure il paese vicino, non conoscevo molto bene la leggenda di San Teodoro e del drago, ma della festa del Santo sì 🙂 Quanto è bella la Calabria!
Volevo commentare sul post dove parli di te ma a quanto pare sono disattivati i commenti! Pacchiana blogger é simpatico! Volevo dirti di non dover aver piu paura di restare con la memoria piena. compra una sd di 32 g e passa la paura!
La Calabria è una delle regioni che, anno dopo anno, mi riprometto di scoprire di più. Purtroppo non riesco mai a organizzarmi ma spero che il 2018 sia l’anno buono.
Non conosco la Calabria, ma le tue foto me la stanno facendo scoprire un pezzo alla volta… mi fai venire voglia di farci un salto 😉
“I luoghi dell’abbandono” è una definizione che mi diverte molto!
Tra l’altro mi piacciono molto e sono sempre molto attratta da queste meravigliose rovine!
Sono calabrese e so bene di cosa parli! Proprio l’anno scorso vi sono stata al parco archeologico. Veramente stupendo, in questa terra noi abbiamo tanto dobbiamo solo metterlo in mostra.
A settembre saremo in Calabria per un tour in camper, potrebbe essere interessante passare da queste parti.
Non conoscevo questa città fantasma, che sembra in realtà ancora percorsa da anime ed energie. Un bell’itinerario di trekking archeologico!