Tra i miei itinerari di viaggio molto spesso inserisco la visita ai borghi ormai definiti fantasma, abbandonati a causa di alluvioni, terremoti, frane, perchè troppo lontane dalla vita sociale o per condizioni economiche. Nell’ultimo anno mi sono appassionata alla scoperta di questi borghi, che siano semplici ruderi o case ancora integre, ricchi di storia e talvolta avvolti nella loro aura di mistero. Tra questi borghi fantasma calabresi ai piedi della Sila Grande c’è anche Carello, una frazione di San Giovanni in Fiore.
Cosa trovate in questo post
Carello: il borgo fantasma di San Giovanni in Fiore
Carello, o Cariellu per i Sangiovannesi, è costituito da non più di 10 casette poste su due file, quasi come se aspettassero di esser trovate e pronte ad accoglierci dandoci il loro benvenuto. Alcune sono ancora integre e tra di esse rimangono i resti della vecchia chiesa dedicata a San Teodoro.
La Vallata Iannia-Carello fino agli anni ’60 era abitata da circa cento persone. A causa delle difficoltà e dei disagi probabilmente causati dalla lontananza dai centri più grandi, dalla sua posizione nel fondovalle, e dalla strada scomoda, il borgo di Carello è stato completamente abbandonato preferendo spostarsi nella vicina frazione Acquafredda, in una posizione maggiormente raggiungibile e a 2 km da Caccuri.
Oggi Carello è una meta indicata per chi come me vuole visitare e conoscere i borghi fantasma in Calabria.
Nonostante sia disabitato resta una zona di campagna/montagna dove ancora qualcuno viene a coltivare i propri terreni e ne raccoglie i frutti, organizzare pic nic e pescare sulle sponde del fiume Neto.
Come raggiungere Carello
La frazione di Carello dista 20 km da San Giovanni in Fiore e poco più di 4 km da Caccuri.
Se raggiungere Acerenthia è stato facile, così non è stato per Carello.
Non nascondo un pò la paura di esserci persi prima di raggiungere il piccolissimo borgo, anche perchè Google Maps ci ha indicato di aver raggiunto la destinazione in mezzo alle curve e nel bel mezzo del nulla.
Basta poco per farmi entrare nel panico! Provo a nascondere la paura di trovarci in un posto dove non prende linea, dove non passa nessuno. Ho paura di aver sbagliato strada trovandoci su una mulattiera in discesa ripidissima con curve strettissime e senza protezioni laterali. Una strada tanto brutta che bisogna scendere a passo d’uomo. Ho paura che il borgo si trovi altrove, che Google Maps segnali una posizione sbagliata e col cavolo, se è veramente così, mio marito mi accompagna a trovarlo.
Comincio a chiedermi perchè non ho aspettato di organizzare una camminata insieme al gruppo di CamminaSila, quell’escursione tanto sperata e richiesta stressando gli organizzatori, perchè mi sono intestardita a volerci andare da sola.
Alla fine però.. lì dove finalmente possiamo girare per tornare indietro, ecco Carello!
Arrivata a destinazione, dopo aver baciato a terra e tirato un bel pò di sospiri di sollievo, passata la paura ringrazio mio marito per avermi accompagnata in quest’avventura (prova a pensare le sue imprecazioni invece) nel giorno del nostro anniversario di matrimonio.
Quel piccolo borgo tanto desiderato, in fin dei conti, è bello! Non poteva esser diversamente.
Carello è silenzio, solitudine, nostalgia.
Carello è il richiamo di una sirena che non vuole esser lasciata sola.
Carello avvolta nella sua natura incontaminata in un paesaggio senza confronti è amore puro e anche qui lascio il mio frammento di cuore, tra queste decine di case che rimarranno fisse nei miei ricordi, nei miei luoghi del cuore.
Grazie al mio amico Pierluigi Curcio per le foto concesse.
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Post aggiornato al 8 Giugno 2020 da Maria Rita
8 commenti
Credo che in Calabria, come nel Sud Italia in generale, ci siano tantissimi borghi abbandonati! Sarebbe bello poterli recuperare, magari con l´ idea degli Alberghi Diffusi …
In molti di questi già si sta provvedendo, e ne abbiamo visto l’esempio di San Lorenzo Bellizzi nel Pollino. Bisogna predere spunto da borghi come questi per poter costruire il nostro futuro. Grazie per esser passata.
Woow io adoro questi borghi. Peccato non vengano recuperati in qualche modo
Il tuo progetto di scrivere dei borghi abbandonati è super interessante!
Grazie mille Paola, sono posti incantevoli. Spero che il 2018 mi porti tantissime fughe in queste zone abbandonate, ho già preparato la mia lista
Adoro i borghi fantasma! Ho visitato il primo, da bambina, grazie a mio nonno. Adesso è diventato un resort. Bel post.
Molto interessante, non avrei mai pensato che un luogo ormai abbandonato potesse essere così bello e pittoresco!
Da piccolina ci sono stata e mi ricordo di aver fatto “l’esploratrice” di Carello, quanti ricordi e che meraviglia rivederla in foto!