Dopo la Mostre dei Presepi, quello dei Presepi Viventi è una realtà molto diffusa nel territorio calabrese. Ce ne sono tantissimi nella Provincia di Catanzaro, alcuni meno famosi ma degni di altrettanta attenzione. Non mi piace fare elenchi di posti o manifestazioni che non ho visitato. Preferisco viverli in prima persona per poi raccontarli. In questo articolo voglio raccontarti la mia visita al Presepe Vivente di Miglierina dello scorso anno.
Ho conosciuto questo piccolo borgo dell’entroterra calabrese grazie a Lucia di Mondovagando che mi ha “inviata” al blogtour di due giorni lo scorso anno, l’1 e il 2 dicembre 2016.
Se vuoi saperne di più Miglierina #comeacasa: emozioni di un borgo autentico e Sapori di Miglierina: i prodotti tipici della tradizione sono gli articoli che ho scritto per Mondovagando.
Miglierina vuole ospitarci e farci sentire a casa. Mi sono sentita talmente a casa che tra i tanti Presepi Viventi che si sono svolti nella provincia ho scelto proprio il suo.
Anche quest’anno il Presepe Vivente, giunto alla sesta edizione, verrà riproposto il 26 dicembre 2017, il 1 e il 6 gennaio 2020 dalle 17.30 alle 20.
Il Presepe Vivente di Miglierina
- Miglierina
Una passeggiata per rivivere il Presepe Vivente di Miglierina per degustare i prodotti tipici, riscoprire i vecchi mestieri, le vecchie tradizioni e gli usi di una volta.
Il Presepe Vivente è organizzato dalla Parrocchia di Santa Lucia, sotto la guida di Don Pasquale Di Cello. È curato nei minimi dettagli, dagli abiti alle location, e poi, Miglierina è talmente carina e caratteristica che vale la pena visitarla anche per bere solo un caffè.
La serata non era freddissima ma la cosa che ho apprezzato di più è stata la ricostruzione della Grotta all’interno della Chiesa. Per visitarlo tutto abbiamo impiegato circa due ore.
Abbiamo assaggiato le crespelle, i formaggi, il pane.
Siamo ritornati indietro nel tempo assistendo a come si preparava una volta il formaggio, come si riempivano i mattoni, come si lavorava la lana e il telaio di legno, come si lavoravano il ferro e il legno e altri mestieri.
Con moltissima curiosità scopriamo anche oggetti che si utilizzavano un tempo; alcuni li conosco, altri no, come il “prevete” o il “prete”, lo scaldaletto che usavano i nostri antenati, quando non esistevano le borse calde. Come si usava? Si infilava nel letto, e al suo interno veniva messo un braciere, la “ monaca”, con la brace accesa. La sua forma arcata non dava così la possibilità alle lenzuola di bruciarsi.
- Prete – scaldaletto
Nell’attesa della prossima visita, trovi le foto dello scorso anno -> Galleria Fotografica 2016-2017
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Post aggiornato al 8 Giugno 2020 da Maria Rita
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