La frazione di Porto a Gimigliano da sempre è stata meta religiosa per il nostro legame con la Madonna di Porto. Un legame che rimane ben radicato, una meta che raggiungiamo quando vogliamo trascorrere una domenica all’aria aperta immersi nella natura e nella tranquillità. In questo articolo però voglio parlare dell’aspetto naturalistico e della nascita del Parco fluviale del Corace.
Cosa trovate in questo post
Il Parco fluviale del Corace
I fiumi mi han sempre attirato. Il fascino è forse in quel loro continuo passare rimanendo immutati, in quell’andarsene restando, in quel loro essere una sorta di rappresentazione fisica della storia, che è, in quanto passa. I fiumi sono la Storia.
Tiziano Terzani
I sentieri nel Parco fluviale del Corace consentono di riscoprire, partendo dal Santuario della Madonna di Porto o da Gimigliano, gole naturali, piccole cascate, l’antica Chiesa di Santa Maria delle Grazie, le antiche cave del prezioso marmo verde, ancora visibile nelle chiese del circondario e nella scalinata della Chiesa del Gesù di Napoli, nelle nicchie della Basilica di San Giovanni in Laterano e nella pavimentazione della Reggia di Caserta.
Sentieri da percorrere
Seguendo il corso del Fiume Corace possono essere percorsi vari itinerari che collegano Gimigliano e la frazione di Porto.
- Percorso n. 1 – Sentiero Basilica Madonna di Porto (1 km) – pianeggiante, nessuna difficoltà. Collega il Santuario alla stazione ferroviaria di Cicala
- Percorso n. 2 – Sentiero Gaglioni
- Percorso n. 3 – Sentiero Perilli
- Percorso n.4 – Sentiero Occurso
- Percorso n. 5 – Sentiero Madonna delle Grazie
- Percorso n. 6 – Sentiero Angotti
- Percorso n. 7 – Sentiero della Cava
- Percorso n. 8 – Sentiero di Gimigliano Inferiore
- Percorso n. 9 – Sentiero delle Grotte
- Percorso n. 10 – Sentiero del Fiume Melito
- Percorso n. 11 – Sentiero del Lungofiume Melito
- Percorso n. 12 – Sentiero sul Monte Carigli, utilizzato dai fedeli durante la Festa della Madonna di Porto quando il quadro miracoloso viene portato a spalla dalla Chiesa di San Salvatore alla Basilica Minore il martedì di Pentecoste.
Il Fiume Corace
Il Fiume Corace nasce in Sila nel territorio di Bianchi e sbocca nel Golfo di Squillace a poca distanza dal Parco Archeologico di Scolacium. Attraversa per 48 km i territori di Castagna a Carlopoli, Cicala, Gimigliano, Tiriolo e Catanzaro. Gli affluenti del Corace sono il Fiume Melito, il Fiume Usito e il Torrente Acciaio.
Insieme al Fiume Amato, che sfocia nel Tirreno, il Corace è il secondo fiume più importante della Comunità Montana dei Monti Tiriolo-Reventino-Mancuso.
Nell’antichità era un fiume navigabile e veniva chiamato con il nome Crotalus. L’importanza del fiume Corace si ricollega anche all’Abbazia di Santa Maria di Corazzo che fu costruita nell’XI secolo nei pressi del fiume per sfruttare le sue acque nella coltivazione dei campi.
Al fiume Corace è legata anche la leggenda della ninfa Arocha, figlia del Crati e del Targine, e Petraro.
Per approfondire: Tiriolo miti e leggende: Arocha e Petraro, Re Niliu e Ulisse
Come raggiungere il Parco fluviale del Corace
Il Parco fluviale del Corace è facilmente raggiungibile da Catanzaro, da cui dista poco più di 20 km. La località di Porto è servita dalla linea delle Ferrovie della Calabria.
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Post aggiornato al 12 Maggio 2023 da Maria Rita