Prova a mettere insieme l’amore per i miti e le leggende e un piccolo borgo dell’Istmo di Catanzaro che ne ha tante da raccontare. A questi prova a unire la mia passione per il trekking e per le storie che meritano di essere raccontate. Il risultato che ne esce fuori è un pomeriggio in cui anche i più grandi tornano bambini, incuriositi dalle storie che i nonni raccontavano ai figli e ai nipoti. Tiriolo storie miti e leggende è l’evento organizzato da Scherìa, la Comunità Cooperativa di Tiriolo, con il patrocinio del Comune: Tiriolo Urban Trekking.
Cosa trovate in questo post
Tiriolo: a spasso tra storie, miti e leggende
Passeggiando tra gli angoli nascosti del borgo ci sentiamo un po’ bambini mentre la Comunità Cooperativa di Tiriolo Scherìa ci raccontava le “favole”.
Storie di donne, madri e figlie, che trascorrevano le loro giornate presso i lavatoi di Correale, e fanciulle che legano la loro amicizia al rito della lavanda e ad un filo di capello lasciato volare nel vento che la rende indissolubile.
Storie che ruotano intorno alla leggenda della Licantropa di Nicastro, agli ululati nelle notti di luna piena che avvolgevano Tiriolo e alle astuzie dei tiriolesi per salvaguardarsi dagli assalti dei Saraceni.
La leggenda del Re Niliu
La leggenda del Re Niliu è la più conosciuta e narrata di Tiriolo. E’ la storia di un principe che si innamora di una bella popolana. Il loro amore, contrastato dal re e dalla regina, fu legato ad una maledizione da parte della madre.
Il Re Niliu fu costretto a fuggire sul Monte Tiriolo e a rifugiarsi nel buio di una grotta per non sciogliersi come cera sotto i raggi del sole. In questa grotta doveva tornare ogni giorno alle prime luci dell’alba e al cantar del gallo dopo aver trascorso la notte con il bambino e la moglie. Un giorno il gallo non cantò e il Re Niliu si sciolse come la cera al sole lasciando tutti i suoi averi al diavolo.
La Leggenda di Arocha e Petraro
Spostandosi da Tiriolo verso San Pietro Apostolo si passa per la località Petrara. La narratrice Elisa ci racconta che in questa zona un tempo viveva un pastore, Petraro, che si innamorò della ninfa del coro di Artemide, Arocha. Più volte la ninfa rifiutò il corteggiamento del pastore, che preso dall’ira, ne abusò per poi nascondersi nei boschi. La ninfa Arocha pianse per giorni e giorni fino a quando non venne trasformata in un fiume, probabilmente quello che oggi è il Corace che dalla Sila sfocia nel Golfo di Squillace. Petraro venne invece lapidato vivo e ha dato il nome alla località.
Il mito di Ulisse a Tiriolo
Nel libro Ulisse in Italia – Sicilia e Calabria negli occhi di Omero, pubblicato negli anni ’60 in lingua tedesca e recentemente anche in italiano, lo studioso Armin Wolf ricostruisce le tappe di Ulisse seguendo i venti e le carte nautiche.
Come può Ulisse raggiungere Itaca dopo aver trascorso sette anni con la ninfa Calipso sull’Isola di Ogigia, probabilmente una delle Isole Eolie, senza ripassare dallo Stretto di Messina?
Armin Wolf nella sua teoria identifica la Terra dei Feaci, Scherìa, con l’Istmo di Catanzaro. Scherìa viene descritta nell’Odissea da Omero come uno scudo in mezzo all’oceano.
Coi primi raggi mattutini i foschi
Monti apparir della feacia terra,
Quasi uno scudo in mezzo all’oceàno.
Osservando la Calabria dall’alto, le insenature dell’Istmo di Catanzaro somigliano agli scudi dipylon, oltre ad essere il punto più stretto della Calabria e dell’Italia rendendola facilmente attraversabile.
Secondo la teoria di Armin Wolf, Ulisse sarebbe naufragato con la sua zattera nel Golfo di Sant’Eufemia e avrebbe incontrato la principessa Nausicaa nei pressi dei lavatoi di Marcellinara. Tiriolo, per la sua posizione dominante, sarebbe stata la Residenza del Re Alcinoo, il quale dopo averlo ospitato, lo avrebbe aiutato a tornare a Itaca concedendogli una delle sue navi ripartendo dal Golfo di Squillace.
Tiriolo storie, miti e leggende: a spasso tra degustazioni e musiche tradizionali
Prosegue Tiriolo Urban Trekking dopo il racconto dei miti e delle leggende: Scherìa ci porta a degustare i prodotti tipici di Tiriolo accompagnati dalle musiche popolari. Un momento di festa che unisce i due gruppi in visita prima di andare a cena presso i locali convenzionati.
Tiriolo storie, miti e leggende: a spasso nella storia tra musei e scavi archeologici.
Dopo cena con la Comunità Cooperativa di Tiriolo Scherìa visitiamo, e per me la seconda volta, il Museo del Costume Regionale, l’Antiquarium Civico e il Parco Archeologico Gianmartino.
Il mio racconto termina qui, lasciandoti un pò la curiosità e, se ti va, la voglia di leggere e approfondire i tesori di Tiriolo nei prossimi articoli.
In compenso ti lascio il video riassuntivo del pomeriggio e della serata trascorsa nel borgo di Tiriolo.
In collaborazione con Scherìa
Leggi anche: La Pacchiana di Tiriolo: meraviglia dell’arte tessile tradizionale calabrese
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Post aggiornato al 8 Giugno 2020 da Maria Rita
2 commenti
Purtroppo quest’anno non sono riuscita a partecipare al Trekking Urbano: il tema e l’itinerario erano davvero interessanti!
Conoscendoti, sarai stata felice di visitare il Museo del Costume Regionale, vero? Comunque che bel borgo che è Tiriolo ed evvia a tutte queste attività che fanno conoscere questi borghi un pò sconosciuti!
Strafelice! In meno di due mesi ho avuto la possibilità di visitarlo due volte!