La Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe, istituita il 27 dicembre 2016, fino a poco tempo fa era una della zone più conosciute ai turisti che raggiungono la Calabria e non agli stessi calabresi. Un luogo autentico e allo stesso tempo una delle attrazioni naturalistiche più affascinanti nella provincia di Catanzaro e nella Regione: il naturalista belga John Bouquet la definì il segreto meglio custodito d’Europa.
L’ho inserita tra i 50 motivi per trascorrere l’estate a Catanzaro, ed è una delle uscite che vogliamo sempre fare con amici o in famiglia. Abbiamo conosciuto questa ricchezza inestimabile qualche anno fa grazie ai miei zii, ci siamo tornati durante i Giardini degli Esperidi, e quando ci capita, con escursioni organizzate.
Cosa trovate in questo post
- La Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe
- Cosa vedere nelle Valli Cupe di Sersale
- Il Canyon Valli Cupe a Sersale
- Come arrivare al Canyon Valli Cupe a Sersale
- Le gole e la Cascata del Crocchio
- La Cascata del Campanaro
- La Cascata dell’Inferno
- Il Gigante buono e i Giganti di Cavallopoli
- Il Monolite Pietra Aggìallu
La Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe
La Riserva Naturale delle Valli Cupe si trova tra i comuni di Sersale e Zagarise, a pochi passi dal Mar Jonio e dal Parco Nazionale della Sila. Nel suo scrigno custodisce tesori naturalistici, borghi antichi e luoghi abbandonati, punti panoramici, tradizioni, miti e leggende della città perduta di Barbaro, una vera ricchezza per le mie passioni.
Nella Riserva Naturale delle Valli Cupe rientrano cento cascate, sette canyon, monoliti e alberi secolari con oltre trenta sentieri percorribili.
A occuparsi della gestione dei sentieri sono la Cooperativa Segreti Mediterranei che organizza escursioni a cavallo, visite guidate naturalistiche, agro-ambientali ed etno-botaniche e promuove attività di educazione ambientale e la Cooperativa Raga che si occupa anche della Rete Museale di Sersale. Per le persone che non amano camminare o anziane si può usufruire del servizio Jeep per raggiungere facilmente le bellezze naturalistiche.
Cosa vedere nelle Valli Cupe di Sersale
Per visitare l’immenso tesoro delle Valli Cupe bisogna tornarci più volte. Se è la prima volta che le visiti ti consiglio di visitare il Canyon e le Cascate del Crocchio e del Campanaro. Una seconda giornata può essere dedicata alle Cascate dell’Inferno e della Rupe e una terza al Pastillaro, al Mulino Parise e ai Giganti di Cavallopoli e al Monolite di Pietra Aggìallu.

Il Canyon Valli Cupe a Sersale
Il percorso, poco più di un km, che conduce al Canyon Valli Cupe è il sentiero che fino al nono secolo collegava quattro monasteri basiliani di cui oggi è possibile ammirarne i resti di Santa Maria della Sana, uno dei quindici monasteri più importanti della Calabria, San Giorgio, San Lorenzo e San Basile. Questo sentiero veniva anche utilizzato per raggiungere i cantieri Borbonici del carbone. Scendendo verso il fondovalle nel bosco sono presenti le piante tipiche della macchia mediterranea, come l’albero della manna, l’albero della mastica, da cui si estraeva la prima gomma da masticare, e l’albero della ciofeca. Le panchine e i punti di sosta sono utili durante la risalita cogliendo l’occasione di riposarsi e osservare le ricostruzioni dei carbonai, della gebbia, della carcara e del “pagliaru”.

Il Canyon Valli Cupe trasmette un senso di mistero proprio come il suo nome, legato ai fori presenti sul Monte Raga provocati dal ruscellamento, dal vento e dagli animali, e cupe nel dialetto calabrese significa bucherellato. In questi buchi, che offrono riparo e protezione dai predatori, nibbi, corvi imperiali, gufi reali e avvoltoi egiziani costruiscono il loro nido.

Il Canyon Valli Cupe è lungo 8 km e ha più di 60 milioni di anni: oltre ad essere il secondo più grande d’Europa, la conformazione geomorfologica rende il suo ambiente unico e introvabile in Italia. Ancora oggi si possono notare i segni del passaggio della fiumara Fegato sulle pareti rossastre.
Il Canyon, a partire dal Miocene, è stato scavato dall’erosione dell’acqua nella roccia sedimentaria, l’arenaria, una sabbia compatta e quasi cementata al cui interno si trovano altri tipi di roccia, come il granito e lo gneiss. La presenza di questa roccia segnala che in questa zona un tempo ci fosse il mare.

L’ingresso al Canyon, unica via di entrata e uscita, si presenta con un’incalanatura stretta e con pareti alte in alcuni punti 130 metri, per poi riallargarsi e lasciando spazio alla vegetazione in cui poter ammirare tra le piante rare la Woodwardia radicans, o Felce bulbifera, un fossile vivente la cui specie risale a 350 milioni di anni fa e vissuta durante l’epoca dei dinosauri.
Lungo il cammino le pietre sembrano quasi dipinte, avvolte da un’alga rossa che ci indica quanto in questo Canyon e nelle cascate della riserva sia pura l’acqua. La rana italica, il granchio d’acqua dolce e la salamandrina degli occhiali sono solo alcune specie rare di animali presenti grazie anche alla presenza di poca luce, i raggi del sole riescono a filtrare nel Canyon soltanto in alcune ore del mattino.

Per percorrere l’intero Canyon ci vogliono quattro ore circa ed è sconsigliabile visitarlo in inverno a causa dell’acqua della fiumara alta.
Come arrivare al Canyon Valli Cupe a Sersale
Per raggiungere il Canyon Valli Cupe bisogna arrivare nel borgo di Sersale. Prosegui più o meno per 5 km fino al Monte Raga, e lungo il percorso abbassa il finestrino e goditi le viste panoramiche sulla costa jonica delimitata tra Capo Colonna e Guardavalle, e sulle distese del Marchesato di Crotone. Arrivati nel piazzale, parcheggia la macchina e percorri il sentiero che ti porta a fondovalle. La discesa è semplice, per risalire ci vogliono dalla mezz’ora, se non ti fermi, a un’ora.
Le gole e la Cascata del Crocchio
Le Gole e la Cascata del Crocchio si trovano fuori dal centro urbano di Sersale in direzione Cerva. Il fiume Crocchio nasce nella Sila Piccola, nella Riserva del Gariglione dal Monte del Telegrafo.
Prima di giungere alle gole, si attraversa un castagneto secolare. Nei pressi della Cascata è possibile affacciarsi dalla Balconata di Arocha, la ninfa che secondo la leggenda venne trasformata per alcuni nel Fiume Corace, per altri nel Fiume Crocchio.

Porta sempre un costume con te quando visiti le cascate, i vulli, le vasche d’acqua, sono molto invitanti per un bagno rinfrescante nelle giornate caldissime.
Le pietre granitiche presenti in questa zona sono circondate dalla rara felce regale, l’Osmunda regalis.

La Cascata del Campanaro
Sulla strada che collega Zagarise e Sersale, la Cascata del Campanaro, come le Gole del Crocchio, è una delle cascate facilmente raggiungibili anche in solitaria.
Il Fiume Campanaro è attraversato da un ponte in muratura con struttura ad arco, ricostruito a seguito dei bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale.

La Cascata del Campanaro è alta 22 metri, e la purezza delle sue acque si vede nella presenza delle alghe rosse. Tra le piante rare presenti delle felci giganti rare, tra queste la Pteride di Creta.

La Cascata dell’Inferno
La Cascata dell’Inferno con i suoi 27 metri d’altezza sta lì, incastrata in un piccolo canyon che forma un vullo d’acqua profondo quasi cinque metri. Secondo la leggenda, pare che questo pozzo sia profondo fino all’Inferno, e da qui la cascata prende il nome.
Non è facile raggiungerla e l’escursione viene consigliata a persone esperte (EE). Lungo il percorso sono presenti delle funi e dei cavi per percorrere al meglio il sentiero.
Di seguito trovi il video realizzato dai miei amici di Cammina Sila.
Oltre a questa cascate più famose ci sono tantissime altre cascate da scoprire. Per maggiori informazioni visita il Sito Ufficiale della Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe.
Il Gigante buono e i Giganti di Cavallopoli
All’interno della Riserva delle Valli Cupe si trovano castagni secolari, tra i quali il Gigante Buono, che ha quasi 500 anni e una circonferenza di oltre 8 metri, e i Giganti di Cavallopoli, che prendono il nome dalla vicina cascatella, con il Gigante Malandrino dalla circonferenza di circa 7 metri.
Il Monolite Pietra Aggìallu
Pietra Aggìallu è invece un monolite in granito alto quasi 18 metri che somiglia alla testa di un uccello. Si narra che sotto il monolite sia presente un tesoro.

In collaborazione con Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe e Cammina Sila.
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Post aggiornato al 8 Giugno 2020 da Maria Rita
4 commenti
E chi l’avrebbe mai detto che in Calabria ci sono dei canyon così?! Grazie di avermeli fatti scoprire!
Sai Maria Rita, sono stata una sola volta in Calabria tanti, ma tanti anni fa, e la ricordavo arida al centro e ventosa sulla costa. Mai e poi mai avrei immaginato questa natura cosi’ rigogliosa, queste cascate e questi canyon! Che bella scoperta!
Appena ho letto Valle Cupi mi è preso un colpo. A Casabona il mio paesino c’è anche questa valle, non così bella a dire il vero però. Come al solito la Calabria nasconde tesori in ogni angolo, anfratto. Abitavo a circa 60 km eppure non conoscevo questa area! Grazie mille.
Ma wow! in Calabria non ci siamo mai stati e non conoscevo proprio questo posto.
Mi sa che dobbiamo metterlo in lista!