In Contrada Amarelli, lungo la statale Jonica 106, è presente una delle aziende più importanti della Calabria e ricchissima di valori, produttrice ed esportatrice in tutto il mondo di liquirizia. Come quella del Lanificio Leo, anche questa è una storia tutta da vivere e raccontare: la fabbrica di liquirizia Amarelli, conosciuta da sempre grazie ai sassolini immancabili in casa e studiata sotto vari aspetti nei progetti all’università. La principale attrazione dal 2001 è il Museo della liquirizia Amarelli, tra i più famosi musei d’impresa e l’unico museo della liquirizia al mondo in cui ammirare gli antichi strumenti di produzione, i documenti e i materiali per rivivere il fascino della lavorazione della liquirizia attraverso i secoli.
Cosa trovate in questo post
Liquirizia calabrese: la più buona del mondo
In Calabria abbiamo la liquirizia migliore del mondo, secondo l’Enciclopedia Britannica, per il suo gusto dolce al punto giusto da non aver bisogno dell’aggiunta di altri zuccheri ma allo stesso tempo dal retrogusto amaro che non disgusta.
La nostra tipologia di liquirizia è la Glycyrrhiza Gabra e cresce spontanea dalla notte dei tempi e in maniera infestante, tanto da essere definita la pianta degli inferi per le sue radici che raggiungono i due metri nel sottosuolo.
La liquirizia veniva utilizzata già nell’anno 1000 dai monaci per scopi terapeutici, tra il ‘500 e il ‘600 era uno dei principali prodotti maggiormente venduti nel nel Marchesato di Crotone e nella Piana di Sibari fino all’introduzione della lavorazione industriale nei conci, il primo fu impiantato dal Duca di Corigliano nel 1715, e tra i tanti la Fabbrica della Famiglia Amarelli nel 1731. I conci per quell’epoca dovevano essere uno spettacolo se l’Abate di Saint-Non decise di illustrarli durante il suo viaggio in Italia e nel Regno delle due Sicilie.
Liquirizia Amarelli: una storia da raccontare
Il connubio dei nomi Amarelli e Rossano va avanti dall’anno 1000, Alessandro Amarelli, a cui è dedicato l’auditorium, partecipò alla Crociata e morì nel 1103, la famiglia Amarelli fu una delle più importanti dell’antica aristocrazia baronale e dei grandi latifondisti.
Già nel 1500 la famiglia Amarelli era dedita alla raccolta e alla vendita della radice di liquirizia. Nel 1731 Fortunato e suo nipote Paolo Fortunato fondarono il concio per l’estrazione del succo di liquirizia, nel corso dei secoli ampliato per dedicarsi anche alla cottura, alla concentrazione e alla solidificazione fino al produzione delle varie tipologie di liquirizia. Amarelli è innovazione e tradizione, a controllare i processi produttivi c’è sempre il “mastro liquiriziaio”.
All’esterno del concio si può ammirare il museo a cielo aperto dell’antica filiera produttiva utilizzata in passato: il nastro trasportatore e il mulino utilizzato per tagliare le radici risalente alla seconda metà del XX secolo, il generatore di vapore per l’alimentazione degli impianti produttivi, la sequenza di caccavi per l’estrazione e prima concentrazione della liquirizia e la conca per la cottura finale.
Dall’altra parte della strada, attraverso il sottopasso si può raggiungere tranquillamente l’antica dimora quattrocentesca, un’antica fortezza che aveva la funzione di difesa e che oggi ospita gli uffici, il punto vendita e il Museo della liquirizia Giorgio Amarelli.
Museo della liquirizia Giorgio Amarelli a Rossano
Il Museo della Liquirizia dedicato a Giorgio Amarelli è stato inaugurato nel 2001 e dopo pochi mesi ha ricevuto il premio Guggenheim. Appena entri nel museo capisci la sua importanza per le targhe affisse, tra le quali spicca anche quella de Les Henokien, un’associazione che raccoglie le aziende familiari e bicentenarie di tutto il mondo. Pina Amarelli ne è stata anche la Presidente.
Il Museo della liquirizia, grazie anche alla presenza dell’archivio Amarelli, dichiarato d’interesse storico particolarmente importante, è il secondo museo più visitato in Calabria dopo quello di Reggio Calabria, e in Italia, tra i musei d’impresa, dopo quello della Ferrari.
Visitare il Museo significa immergersi in una storia che racchiude tutte le fabbriche di liquirizia presenti nel territorio calabrese oltre a quella di famiglia. Puoi vedere una neviera, un frigorifero naturale del 1400 utilizzato per mantenere freschi i cibi, gli abiti ottocenteschi e l’archivio dei documenti di famiglia.
Puoi ammirare l’antica lavorazione della liquirizia, quando le radici venivano immerse per infusione in grandi pentoloni nell’acqua bollente e la liquirizia era prodotta in panetti e venduta a peso, la vetrina della contabilità e la riproduzione di un’antica bottega dell’800.
Col tempo si è capito che la liquirizia poteva essere un ottimo sostituto al cioccolato da portare con sè durante le passeggiate e le favette e i rombetti erano quelli maggiormente apprezzati e tutt’ora presenti sul mercato. I primi stampini furono realizzati in porcellana e per l’incremento della produzione furono realizzati imbuti a cinque fori.
La scatolina metallica è da sempre il simbolo della liquirizia Amarelli. Le immagini sono tratte dagli archivi di famiglia e dopo un pò di anni vengono tolte dal mercato e inseriti nella collezione.
A dieci anni dall’apertura del museo, nel 2011 è stata inaugurata la Galleria della modernità, dedicata all’arrivo in fabbrica dell’energia elettrica nel 1904, in cui si possono ammirare antichi computer utilizzati in azienda, i numerosi premi, il francobollo che nel 2004 Poste Italiane ha dedicato al Museo, la Statua di Pina Amarelli per l’Expo di Milano, e una riproduzione della P7 presentata all’Expo di Shangai dalla Pirelli.
Usciti dal Museo della liquirizia puoi visitare il punto vendita. Ti troverai immerso in un mondo di liquirizia e fra migliaia di scatoline tutte da collezionare. Bianconeri, Sassolini, rombetti e favette, e poi loro, i piccoli confetti di liquirizia morbida all’anice Colorizia. Questo nome originale è frutto della fantasia di una piccola bambina della famiglia Amarelli. Oltre alla liquirizia pura puoi anche scegliere tra tantissimi prodotti a base di liquirizia, shampoo, dentifrici, birra, pasta.
La visita al Museo della liquirizia è gratuita e su prenotazione, ed è anche petfriendly. Dal lunedì al venerdì mattina è possibile anche assistere al ciclo di produzione dalla radice all’estrusione e alla produzione.
Orari di visita e informazioni utili
Le visite guidate sono gratuite e su prenotazione. Gli orari di visita del Museo della Liquirizia Amarelli sono:
MATTINA – Tutti i giorni
10:00 / 11:00
POMERIGGIO – Tutti i giorni
15:00 / 16:00
È possibile prenotare la visita in lingua inglese, francese e tedesco.
Museo della Liquirizia Amarelli
SS 106 – Contrada Amarelli 87067 Rossano (CS)
Tel 0983 511219 www.museodellaliquirizia.it – www.amarelli.it
Prima di lasciare Rossano salite nel centro storico per ammirare il Codex Purpureus Rossanensis, qui invece ti racconto cosa vedere a Rosaano la città bizantina
Post aggiornato al 31 Maggio 2020 da Maria Rita