Ci sono dei luoghi che non si sa come o perché attirano la mia attenzione. Forse perché hanno un nome carino, forse perché sin da piccola indirettamente l’ho sentito nominare o letto sulle indicazioni stradali. Non c’è mai stato un legame, nessun parente o compagno di scuola. Crescendo questo piccolo paese dell’entroterra catanzarese torna ad abbindolarmi e lo fa sempre indirettamente. Tra i miei 50 motivi per trascorrere l’estate a Catanzaro c’è anche visitare questo splendido paesino di montagna e ho spuntato la sua voce andandolo a scoprire nonostante ci sia già stata in passato. Tra il Mar Jonio e il Mar Tirreno, un po’ più su di Tiriolo e Miglierina, c’è un piccolo borgo famoso per le caratteristiche sedie impagliate, per la lavorazione delle castagne, e per aver dato le origini ad una delle mie cantanti preferite, Dalida. Ti porto a scoprire Serrastretta, le sue origini, le sue tradizioni, e le cose da vedere nel suo centro storico.
Serrastretta è uno dei comuni appartenenti alla Comunità Montana dei Monti del Reventino, Tiriolo e Mancuso. Il suo territorio è molto ampio con le sue frazioni Accaria, Angoli, Migliuso, e Cancello che si spingono verso la zona di Lamezia Terme con un’altitudine che va dai 100 ai 1.198 metri; di per sé il piccolo borgo sorge invece a 840 metri nei pressi del Fiume Amato, che la separa dai comuni San Pietro Apostolo, Miglierina e Amato, e non è troppo distante dalla Sila Piccola.
Serrastretta mi accoglie a braccia aperte, sento un profondo legame con lei e con i suoi abitanti che mi hanno dedicato il loro tempo nella mia visita. Respiro aria pura e mi godo la sua freschezza per la posizione a pochi passi dalla montagna.
Cosa trovate in questo post
Serrastretta e le sue origini
Era l’anno Domini 1383 quando si diede inizio alla mia storia. Uomini e donne, abbandonarono in fretta il Paese di Scigliano, trovarono riparo tra le mie serre strette. (“Serrastretta si racconta” – ProLoco)
Serrastretta fu fondata nel 1383 dalle famiglie Bruni, Mancuso, Fazio, Talarico e Scalise di Scigliano che, per sfuggire alle persecuzioni ebraiche, trovarono rifugio in quest’area tra due Serre. Il nome Serrastretta è stato dato per la prima volta da alcuni abitanti di Taverna che, dirigendosi verso Nicastro, hanno notato questo piccolo abitato “stretto tra due Serre”.
Nel corso dei secoli Serrastretta ha sempre goduto di un’ottima fama, grazie anche alla ricca famiglia D’Aquino che le fece conoscere un notevole sviluppo economico nell’artigianato e nella diffusione del commercio del baco da seta. Serrastretta è stata anche uno dei primi centri abitati del Sud Italia ad avere l’energia elettrica: nella parte alta del paese si può notare la centrale idroelettrica.
Cosa vedere a Serrastretta
Anfiteatro e Casa Museo Dalida
Sai che le origini di Dalida sono serrastrettesi? Appena arrivi a Serrastretta una delle prime cose che ti trovi davanti agli occhi è l’opera dedicata a Dalida e realizzata in bronzo nel 2007 da Francesco Gallo, in arte Inis, nei pressi dell’Anfiteatro che porta il suo nome. Sempre nel 2007 è stato dedicato a lei anche una Casa Museo, di cui te ne parlerò in maniera dettagliata, facilmente raggiugibile grazie alle “indicazioni” sulle saracinesche che dall’Anfiteatro ci conducono fino ad essa.
Ti racconto il mio amore per Dalida in questo articolo -> Dalida: l’orgoglio di essere calabrese
Parrocchia Beata Vergine del Perpetuo Soccorso
In Piazza Pitagora è imperdibile la maestosa Parrocchia dedicata alla “Beata Vergine del Perpetuo Soccorso“, che viene venerata la seconda domenica di settembre. Al suo interno è possibile ammirare alcune opere realizzate dai Mastri Stuccatori Miglierinesi e tre quadri di Zivatore, seguace del famoso pittore tavernese Mattia Preti. Molte opere sono state realizzate tra la seconda metà del ‘700 e gli inizi dell’800 con lo stile tardo barocco fiorentino. Il Fonte battesimale è stato realizzato con la pietra verde proveniente dalla vicina località di Corazzo, mentre il Coro ligneo è stato interamente intagliato a mano dai maestri artigiani locali.
Monumento ai Caduti
Il Monumento dedicato ai Caduti della Prima guerra mondiale è stato realizzato dal maestro scultore Longo, ispiratosi alla Nike di Samotracia.
Le viuzze del paese e i Palazzi
Serrastretta ha delle bellissime vie e ogni angolo, casa, finestra, porticina e portone aspettano di essere immortalati. Per me che adoro fotografare ogni piccolo particolare rappresenta il mio paese, fatto su misura appositamente per me. Molte case antiche sono ben conservate grazie alla loro costruzione con la pietra locale e rivestite dai rapilli, piccolissime pietre tenute insieme dalla malta e civate per proteggere i muri interni.
Tra i più antichi Palazzi serrastrettesi, il Palazzo Talarico, il Palazzo Torchia e il Palazzo Bruni e l’ottocentesco Palazzo Pingitore, ristrutturato recentemente e che ospita il Museo della civiltà contadina e artigiana, la sala conferenze e la sede del centro servizi per la filiera legno- sedia –arredo.
La Sinagoga “Ner Tamid del Sud”
In Calabria esiste una sola Sinagoga ebraica, ed è proprio qui, a Serrastretta. Dal 2006 è in attività grazie alla prima Rabbina riformata in Italia, Rabbi Barbara Aiello, anche lei di origini serrastrettesi. Te la racconto qui -> Ner Tamid del Sud: la Sinagoga ebraica di Serrastretta
La Faggeta di Monte Condrò
Non troppo distante da Serrastretta è possibile sostare nell’area picnic della Faggeta di Monte Condrò, un’area boschiva di circa 200 ettari che appartiene alla Sila Piccola, e se sei amante di leggende, rituali o prove di difficoltà puoi provare a trovare il tesoro che i Margari, una popolazione locale, nascosero sotto una grossa pietra chiamata, appunto, “Pietra dei Margari“.
Per approfondire: Faggeta di Condrò: una passeggiata tra natura e leggenda
Il Laboratorio artigianale della Signora Rossella
Serrastretta, come altri paesi della Calabria, da sempre è specializzata nella tessitura, una tradizione legata alla cultura greca, bizantina, araba e spagnola. Molte signore continuano a cucire, ricamare al tombolo e tessere al telaio: la Signora Rossella ha un laboratorio in cui è possibile vedere i suoi prodotti realizzati con la ginestra.
Quando visitare Serrastretta
Potrei dirti di visitarla in autunno per gustare le castagne, in inverno per respirarne l’aria natalizia, o in primavera. Ogni giorno è il momento giusto per visitarla.. Ci sono però due giorni dell’anno che sono straconsigliatissimi per visitarla, ovvero il 10 e 11 agosto per assistere alla rievocazione storica di Serrastretta nel Tempo (gli anni pari) o nel FratTempo (gli anni dispari, come il 2017). In questi giorni, Serrastretta rivive gli antichi mestieri, le sue antiche tradizioni e i suoi costumi.
Oltre ad assistere alla lavorazione del legno e alla costruzione delle sedie impagliate come si faceva una volta, si rievocano momenti di vita quotidiana e soprattutto di festa, come il fidanzamento e il matrimonio, e si degustano i prodotti tipici locali. Alla fine della serata è molto suggestivo il corteo nuziale in cui si rappresenta il trasferimento della dote in casa dello sposo. Materassi, coperte, cuscini, sedie, specchi, veniva portato qualsiasi cosa per rendere la dote ricca e per dimostrare di aver fatto un “buon acquisto” con la famiglia dello sposo.
Grazie infinite alla ProLoco e all’Associazione Culturale Dalida, nelle persone di Rosamaria Mancuso, Maria Antonietta Mascaro, e Rabbi Barbara Aiello per avermi sopportata, deliziata, e soprattutto coccolata in questa mia visita.
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Post aggiornato al 8 Giugno 2020 da Maria Rita
10 commenti
Ma dai? Non collegato Dalila alla Calabria e non mi aspettavo di trovare solo una sinagoga in tutta la regione … e per di piu´ donna! Buono a sapersi!
Il nonno di Dalida era di Serrastretta e si trasferì con la famiglia a Il Cairo, dove lei poi nascque. Rabbi Barbara è l’unica rabbina donna in Italia, ma su lei e la sinagoga dedicherò un articolo a parte 😉
È stato un vero piacere averti avuta nostra ospite. Ti ringrazio a nome di tutta l’Associazione Dalida e colgo nuovamente l’occasione per invitarti sabato 5 agosto per il memorial dedicato proprio alla nostra amata concittadina.
Un caro saluto, buon lavoro e spero a presto.
Maria Antonietta Mascaro
Grazie infinitissime a te per avermi dedicato il tuo tempo! Ho ancora l’emozione addosso.. Ti abbraccio forte forte
È stato un vero piacere averti avuta nostra ospite. Ti ringrazio a nome di tutta l’Associazione Dalida e colgo nuovamente l’occasione per invitarti sabato 5 agosto per il memorial dedicato proprio alla nostra amata concittadina.
Un caro saluto, buon lavoro e spero a presto.
Maria Antonietta Mascaro
Interessantissimo questo articolo. Mi hai fatto venire voglia di andare a visitarla. Non ne avevo mai sentito parlare.
Me lo salvo per un futuro viaggio! 🙂
Grazie Elisa, Ti aspetto e ti accompagno personalmente a conoscerla!
Bellissimo posto
Grazie Enisla
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