Forse ho ragione a pensare che i borghi ci chiamano, vogliono farsi conoscere ed essere visitati. Monterosso Calabro ne è l’esempio, un paese che si trova sul versante tirrenico a 20 km da Pizzo Calabro nella Vallata del Lago Angitola, che mai mi sarei aspettata di visitare quest’anno e che come un fulmine a ciel sereno è diventato il mio borgo del cuore.
Monterosso Calabro, chiamato probabilmente così per via del colore che assume al tramonto da maggio a settembre e per l’argilla che veniva utilizzata in passato dai pignatari, è stato casale della baronia di Castelmonardo.
Cosa trovate in questo post
Cosa vedere a Monterosso Calabro
Gli antichi palazzi
Passeggiando per il centro storico si rimane colpiti dai numerosi palazzi e dai loro colori. Ogni portale è ben curato e ancora oggi rimangono ben conservati gli stemmi e le iniziali delle famiglie. Tra i palazzi storici da vedere, Palazzo Massara, Palazzo Aceti-Amoroso, Palazzo Basile e Palazzo Grotteria insieme all’antica Filanda Massara che oggi ospita il Museo della civiltà contadina della Calabria e il Museo Multimediale delle Serre.

La Chiesa di Santa Maria del Soccorso
Appena arrivata nella piazzetta della Chiesa di Santa Maria del Soccorso, mi sono incantata per le sue decorazioni esterne. Una volta entrata poi, non ho fatto altro che dire e ridire quanto questa chiesa sia bellissima.
Il portone di ingresso è stato realizzato dallo scultore Giuseppe Farina che ha contribuito anche nel restauro della Resurrezione di Pericle Fazzini presente nell’Aula Nervi in Vaticano.

La casa di Giorgio Schipece
Nel rione Lonace una colonna con la croce è la testimonianza del passaggio del Re Carlo III di Borbone a Monterosso nel 1735. Rifugiatosi da una tempesta o dopo una battuta di caccia finita tardi nel fondo Pioppo di Giorgio Schipece, fu accolto senza essere riconosciuto, e il giorno dopo per ringraziare dell’ospitalità concesse al contadino il permesso di erigere la colonna de mattuni cu la cruci supra esaudendo il suo desiderio.
La colonna con la croce è affiancata dal bassorilievo realizzato dallo scultore Giuseppe Farina e da una targa realizzata dall’Associazione socioculturale Familia De Rubro Monte con la pubblicazione di Pasquale Laureani del 1861.

Il laboratorio di Pasquale Puzzello
A pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria del Soccorso nel suo laboratorio sin da ragazzo Pasquale realizza delle particolari opere d’arte in legno e terracotta.
Le sue sculture rappresentano e veicolano messaggi legati alle tematiche sociali e ai problemi dell’esistenza umana dalla persecuzione ebraica alla fame nel mondo, dalla disgregazione dell’individuo ai naufragi nel Mediterraneo.
L’attenzione di Pasquale nelle sue sculture è volta anche al recupero della cultura della Magna Grecia con le maschere apotropaiche.

La Filanda Massara
La Filanda Massara si trova nel rione Capana e oggi ospita il Museo Multimediale delle Serre e il Museo della Civiltà Contadina della Calabria. Nel piano inferiore sono rimasti gli antichi strumenti del frantoio che sostituì la filanda.
Attraverso il Museo multimediale si dispone di una varietà di filmati e foto su geografia, flora e fauna, percorsi naturalistici, urbanistica e architettura, società, lavoro, alimentazione, dialetti, musica tradizionale, feste e ritualità del territorio delle Serre Calabresi.
Il Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana della Calabria, prima ospitato nel Palazzo Aceti-Amoroso, è stato fondato nel 1983 e oggi conta circa 3000 strumenti, attrezzi, prodotti e testimonianze legate alla vita agricola ed artigiana suddiviso nelle sei sezioni dell’arte contadina, tessile, terracotta, legno, ferro e costume tra i quali è presente anche l’abito della Pacchiana di Tiriolo.

La miniera di grafite
Visitare Monterosso significa anche conoscerne la sua archeologia industriale. La tessitura e l’estrazione di grafite sono stati fondamentali nel passato, i vestiti venivano colorati naturalmente con la polvere estratta e versata nelle gurne con l’acqua piovana e bucce di melograno per una maggiore adesione del colore.
Oggi come un tempo questa produzione è ritornata con l’azienda di moda ecosostenibile Wrad Living che ha realizzato con la grafite di Monterosso la t-shirt Graphi-tee.

Dove mangiare e dormire a Monterosso Calabro
Agriturismo Sant’Elia
L’Agriturismo Sant’Elia è una tipica residenza di campagna del tardo Ottocento che ancora conserva perfettamente l’antica struttura in pietra e si trova al di fuori del centro storico di Monterosso Calabro nel territorio di Capistrano. L’antica casa patronale della Famiglia Massara, utilizzata nei secoli scorsi come residenza di villeggiatura, sorge sui resti del cenobio dei monaci Basiliani che qui veneravano Sant’Elia. Per chi vuole trascorrere un week end o una giornata è possibile partecipare ai laboratori di cucina e usufruire delle piscine godendo di un bellissimo panorama sulla Vallata dell’Angitola e sulle Isole Eolie.
L’Agriturismo Sant’Elia è una struttura ricettizia petfriendly con annessa fattoria didattica.
Agriturismo Sant’Elia – Tel: 0963 325040 – 347 7546509 Loc. Sant’Elia – Capistrano

Palazzetto dell’Orologio
Se volete invece rimanere nel borgo, nel centro storico di Monterosso Calabro di fronte la Chiesa di Santa Maria del Soccorso si trova invece il B&B Palazzetto dell’Orologio della Famiglia Massara.
B&B Il Palazzetto – Piazza Luigi Razza – Tel. 347 7546509

Villa Velia
L’Agriturismo Villa Velia si trova in contrada Liddio, sull’altro versante e in linea d’aria con l’Agriturismo Sant’Elia. Anche da qui salendo sulla Torre è possibile godere di un bellissimo panorama a 360 gradi del Monte Coppari, del Lago Angitola e sul mar Tirreno e le Eolie.
Villa Velia – Contrada Liddio – tel. 0963 326024 – 347 6233680

Da Zio Tony
Da Zio Tony abbiamo mangiato la pizza cotta al forno a legna. Tra le specialità non poteva mancare la monterossina con ‘nduja, salsiccia e peperoni. Uscire da questa pizzeria la sera è uno spettacolo per la vista panoramica che da sull’intero paese illuminato.

Lo stesso vale facendo colazione al bar Piccadilly, questa volta però con un panorama mattutino.
Gli altri locali che mi sono stati consigliati ma non ho provato personalmente sono la Pizzeria Il Ghiottone e l’Agriturismo Il Melograno.
Come arrivare a Monterosso Calabro
Dall’autostrada prendere l’uscita Pizzo e procedere verso la SS. 110 costeggiando il Lago Angitola e la successiva SP. 47 fino al paese.
Monterosso Calabro e dintorni
Cosa vedere nei dintorni di Monterosso Calabro? A pochi km nel paese di Capistrano si trovano la frazione abbandonata di Nicastrello e l’affresco del Battesimo di Cristo attribuito al pittore francese Pierre-Auguste Renoir e custodito nella Chiesa Madre.
Per chi decide di trascorrere le vacanze estive è un’ottima meta sia per la vicinanza all’aeroporto di Lamezia Terme, sia perchè fuori dai classici flussi turistici che possono essere raggiunti in meno di un’ora, vedi Pizzo a 20 km, Tropea a 50 km o Soverato a 40 km. Monterosso è il principale comune che detiene buona parte del Lago Angitola, oggi Oasi del WWF e rientra anche tra i comuni del Parco Regionale delle Serre insieme a Mongiana e Serra San Bruno.
Per approfondire:
- Serra San Bruno: cosa vedere dalla Certosa al centro storico
- Mongiana: visitare le Ferriere Borboniche e il Parco di Villa Vittoria
- Pizzo Calabro
In collaborazione con Agriturismo Sant’Elia e Palazzetto dell’Orologio.
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Post aggiornato al 8 Giugno 2020 da Maria Rita